maporca
2006-07-14 12:58:35 UTC
preso dal forum j1897.com
marcuss79
http://www.j1897.com/forum/index.php?s=bb6f70dba6527ba5dd6dc4c2550c9e57&showforum=2
DAL "SOLE 24 ORE" DI OGGI (14/07/2006), pag.17
Massimo Moratti se l'è cavata con una ricapitalizzazione dell'Inter di
circa 20 milioni di euro e con il congelamento di altri 20 milioni di
liquidità derivante dal calciomercato. Per Silvio Berlusconi l'iniezione
nelle casse del Milan è stata di importo inferiore. E' il compromesso
raggiunto con gli organi della Federcalcio che controllano i bilanci prima
di dare il nulla osta all'iscrizione ai campionati professionistici.
Inizialmente la Covisoc, presieduta da Cesare Bisoni, aveva bocciato i
conti di Moratti e Berlusconi, "taroccati" con la vendita del marchio a se
stessi, fatta a società controllate dagli stessi club. La Covisoc aveva
chiesto ad ogni club una ricapitalizzazione di almeno 100 milioni di euro.
Questo era stato deciso per neutralizzare due operazioni di cosmesi
contabile. Il Milan ha dichiarato la vendita del marchio ad una società
controllata con una plusvalenza di 181,3 milioni nel bilancio civilistica
al 31 dicembre 2005. La plusvalenza è servita a coprire nei conti 2005 un
onere di pari importo, registrato come minusvalenza, derivante
dall'azzeramento degli "oneri pluriennali" residui accantonati nel 2003
grazie al decreto salvacalcio. L'Inter ha venduto il marchio alla
controllata Inter Brand a fine 2005, con una plusvalenza civilistica di
circa 158 milioni. Il 9 giugno scorso ha dato in pegno il marchio a Banca
Antonveneta, in cambio di un prestito di 120 milioni di euro. Anche per il
club di Moratti l'operazione è stata fatta per assorbire, senza abbattere
il patrimonio, buona parte degli oneri residui del salvacalcio. Nel 2003
l'Inter fece svalutazioni per 319 milioni, dei quali 223,6 ancora da
ammortizzare al 30 giugno 2005. Il Milan svalutò i suoi campioni per 242
milioni, con un onere residuo di circa 181 milioni assorbito nel bilancio
2005. Secondo la Covisoc queste operazioni non produrrebbero plusvalenze
se le società presentassero un bilancio consolidato di gruppo. Per questo
in prima battuta la Covisoc aveva neutralizzato gli effetti delle
plusvalenze fittizie sul patrimonio e aveva chiesto di coprire il buco
contabile con una robusta ricapitalizzazione a Inter e Milan. le due
squadre hanno inviato rimostranze alla Figc. Il compromesso attenua
parecchio il rigore annunciato. La Covisoc ha ricalcolato il bilancio pro
forma, in cui considera come non avvenute le vendite del marchio in
famiglia, quindi ha cancellato le plusvalenze. Ma ha anche considerato
come non avvenuto l'assorbimento del maxi-onere residuo delle svalutazioni
per il decreto salvacalcio: sia per l'Inter sia per il Milan è stato
dichiarato un ammortamento pari al 10% della svalutazione iniziale (cioè
24 milioni per il Milan e 31,9 milioni per l'Inter). La ricapitalizzazione
richiesta è risultata così mitigata. Il problema della copertura
patrimoniale è stato rinviato così all'anno prossimo: la UE ha imposta
ai club di assorbire gli oneri del salvacalcio nei bilanci entro il 30
giugno 2007. La Covisoc aveva chiesto a tutti i club di A, B e C
ricapitalizzazioni per le cessioni fittizie dei marchi e 50 milioni per
altre carenze. A consuntivo, i fondi versati si aggirano sui 100 milioni.
Hanno dovuto versare fondi anche il Messina (6 milioni) e i soci di
Reggina Calcio. nessun club in serie A è stato bocciato per problemi
finanziari. In B è stato bocciato il Crotone, in C 14 club. Gianni
Dragoni
IN SINTESI: la UE ha bocciato il decreto salvacalcio e Inter e Milan si
sono trovati a dover gestire un buco di rispettivamente 223 e 181 milioni.
Inizialmente le due squadre avevano operato svalutazioni per 319 e 242
milioni che sarebbero andati in ammortamento in 10-15 anni (cioè circa 20
milioni l'anno). Infatti dopo due anni (cioè quando è stata bocciato il
salvacalcio) il loro debito si era ridotto a 223 e 181. Quindi, la Covisoc
ha chiesto alle società di ricapitalizzare per le cifre suddette, in modo
da essere in regola per l'iscrizione ai campionati. Vista però l'enorme
cifra, la Figc (chissà chi c'è come commissario?) e la Covisoc si sono
accordate per il pagamento, quest'anno, di una rata corrispondente al 10%
del debito originario (31,9 per l'Inter, 24.2 per il Milan). In questo
modo, per la stagione che va ad iniziare non ci sono problemi e le due
squadre prenderanno regolarmente (si fa per dire...) il via. Il problema,
per loro, è che i soldi mancanti, vanno versati entro il 30 giugno 2007.
In questo modo Moratti e Berlusconi avranno modo di reperirli soprattutto
attraverso il calciomercato (vedi cessioni di Shevchenko e altre probabli
partenze in casa Milan, soliti assegni staccati da Moratti in casa Inter).
Il problema è che dovevano pagarli tutti subito quei soldi e non il 10%
oggi e il resto fra un anno ma, evidentemente, come facevano a reperirli
subito? Allora hanno scelto di conceder loro un anno di tempo. Poveretti,
sai una serie A senza Inter e Milan...
In B, per pochi milioni, è stato bocciato il Crotone (si apriranno a
breve istanze di fallimento e quant'altro) e 14 società di C. Le
intoccabili milanesi invece rimangono dove sono...
E poi oggi leggo sul giornale che vanno a perquisire le cassette di
sicurezza dei giocatori (e delle loro mogli) della Juventus per scoprire
eventuali neri, che hanno sospeso il giudice che aveva curato il caso
Boudiansky perché sospettato di essere filojuventino. Cacchio,
Boudiansky, roba da meno di un milione di euro... Invece, quando si tratta
dei 300 milioni di Moratti e dei 240 di Berlusconi nessuno muove un dito.
Questi si iscrivono con soldi che non hanno e noi siamo indagati per
Boudiansky e Carini allo Standard Liegi... Questo è il vero scandalo,
questa è la vera follia...
marcuss79
http://www.j1897.com/forum/index.php?s=bb6f70dba6527ba5dd6dc4c2550c9e57&showforum=2
DAL "SOLE 24 ORE" DI OGGI (14/07/2006), pag.17
Massimo Moratti se l'è cavata con una ricapitalizzazione dell'Inter di
circa 20 milioni di euro e con il congelamento di altri 20 milioni di
liquidità derivante dal calciomercato. Per Silvio Berlusconi l'iniezione
nelle casse del Milan è stata di importo inferiore. E' il compromesso
raggiunto con gli organi della Federcalcio che controllano i bilanci prima
di dare il nulla osta all'iscrizione ai campionati professionistici.
Inizialmente la Covisoc, presieduta da Cesare Bisoni, aveva bocciato i
conti di Moratti e Berlusconi, "taroccati" con la vendita del marchio a se
stessi, fatta a società controllate dagli stessi club. La Covisoc aveva
chiesto ad ogni club una ricapitalizzazione di almeno 100 milioni di euro.
Questo era stato deciso per neutralizzare due operazioni di cosmesi
contabile. Il Milan ha dichiarato la vendita del marchio ad una società
controllata con una plusvalenza di 181,3 milioni nel bilancio civilistica
al 31 dicembre 2005. La plusvalenza è servita a coprire nei conti 2005 un
onere di pari importo, registrato come minusvalenza, derivante
dall'azzeramento degli "oneri pluriennali" residui accantonati nel 2003
grazie al decreto salvacalcio. L'Inter ha venduto il marchio alla
controllata Inter Brand a fine 2005, con una plusvalenza civilistica di
circa 158 milioni. Il 9 giugno scorso ha dato in pegno il marchio a Banca
Antonveneta, in cambio di un prestito di 120 milioni di euro. Anche per il
club di Moratti l'operazione è stata fatta per assorbire, senza abbattere
il patrimonio, buona parte degli oneri residui del salvacalcio. Nel 2003
l'Inter fece svalutazioni per 319 milioni, dei quali 223,6 ancora da
ammortizzare al 30 giugno 2005. Il Milan svalutò i suoi campioni per 242
milioni, con un onere residuo di circa 181 milioni assorbito nel bilancio
2005. Secondo la Covisoc queste operazioni non produrrebbero plusvalenze
se le società presentassero un bilancio consolidato di gruppo. Per questo
in prima battuta la Covisoc aveva neutralizzato gli effetti delle
plusvalenze fittizie sul patrimonio e aveva chiesto di coprire il buco
contabile con una robusta ricapitalizzazione a Inter e Milan. le due
squadre hanno inviato rimostranze alla Figc. Il compromesso attenua
parecchio il rigore annunciato. La Covisoc ha ricalcolato il bilancio pro
forma, in cui considera come non avvenute le vendite del marchio in
famiglia, quindi ha cancellato le plusvalenze. Ma ha anche considerato
come non avvenuto l'assorbimento del maxi-onere residuo delle svalutazioni
per il decreto salvacalcio: sia per l'Inter sia per il Milan è stato
dichiarato un ammortamento pari al 10% della svalutazione iniziale (cioè
24 milioni per il Milan e 31,9 milioni per l'Inter). La ricapitalizzazione
richiesta è risultata così mitigata. Il problema della copertura
patrimoniale è stato rinviato così all'anno prossimo: la UE ha imposta
ai club di assorbire gli oneri del salvacalcio nei bilanci entro il 30
giugno 2007. La Covisoc aveva chiesto a tutti i club di A, B e C
ricapitalizzazioni per le cessioni fittizie dei marchi e 50 milioni per
altre carenze. A consuntivo, i fondi versati si aggirano sui 100 milioni.
Hanno dovuto versare fondi anche il Messina (6 milioni) e i soci di
Reggina Calcio. nessun club in serie A è stato bocciato per problemi
finanziari. In B è stato bocciato il Crotone, in C 14 club. Gianni
Dragoni
IN SINTESI: la UE ha bocciato il decreto salvacalcio e Inter e Milan si
sono trovati a dover gestire un buco di rispettivamente 223 e 181 milioni.
Inizialmente le due squadre avevano operato svalutazioni per 319 e 242
milioni che sarebbero andati in ammortamento in 10-15 anni (cioè circa 20
milioni l'anno). Infatti dopo due anni (cioè quando è stata bocciato il
salvacalcio) il loro debito si era ridotto a 223 e 181. Quindi, la Covisoc
ha chiesto alle società di ricapitalizzare per le cifre suddette, in modo
da essere in regola per l'iscrizione ai campionati. Vista però l'enorme
cifra, la Figc (chissà chi c'è come commissario?) e la Covisoc si sono
accordate per il pagamento, quest'anno, di una rata corrispondente al 10%
del debito originario (31,9 per l'Inter, 24.2 per il Milan). In questo
modo, per la stagione che va ad iniziare non ci sono problemi e le due
squadre prenderanno regolarmente (si fa per dire...) il via. Il problema,
per loro, è che i soldi mancanti, vanno versati entro il 30 giugno 2007.
In questo modo Moratti e Berlusconi avranno modo di reperirli soprattutto
attraverso il calciomercato (vedi cessioni di Shevchenko e altre probabli
partenze in casa Milan, soliti assegni staccati da Moratti in casa Inter).
Il problema è che dovevano pagarli tutti subito quei soldi e non il 10%
oggi e il resto fra un anno ma, evidentemente, come facevano a reperirli
subito? Allora hanno scelto di conceder loro un anno di tempo. Poveretti,
sai una serie A senza Inter e Milan...
In B, per pochi milioni, è stato bocciato il Crotone (si apriranno a
breve istanze di fallimento e quant'altro) e 14 società di C. Le
intoccabili milanesi invece rimangono dove sono...
E poi oggi leggo sul giornale che vanno a perquisire le cassette di
sicurezza dei giocatori (e delle loro mogli) della Juventus per scoprire
eventuali neri, che hanno sospeso il giudice che aveva curato il caso
Boudiansky perché sospettato di essere filojuventino. Cacchio,
Boudiansky, roba da meno di un milione di euro... Invece, quando si tratta
dei 300 milioni di Moratti e dei 240 di Berlusconi nessuno muove un dito.
Questi si iscrivono con soldi che non hanno e noi siamo indagati per
Boudiansky e Carini allo Standard Liegi... Questo è il vero scandalo,
questa è la vera follia...